21 Feb 02 – Satya, verità 24/02 18:30 (45:00)
“Quando il sadhaka (il praticante) è ben stabilito nella pratica della verità, le sue parole diventano così potenti che qualsiasi cosa dica si realizza.”
– Patanjali, Yoga Sutra II, 36
Il secondo yama è Satya, la verità. Un invito ad esprimersi con sincerità nel pensiero, nelle parole e nelle azioni, anche questo caso verso se stessi e verso gli altri.
Alcuni suggerimenti per applicare Satya alla pratica sul tappeto:
– Imparare a essere onesti con se stessi prima di tutto.
– Guardare con obiettività i limiti e le necessità specifiche del proprio corpo.
– Guardarsi e accettarsi per quello che si è davvero.
– Educare la mente a essere consapevole del momento presente, stare con ciò che è.
– Eliminare ogni identificazione con ciò che si pensa o si sente.
– Mantenere un atteggiamento vigile e un’attenzione pura, amorevole e non giudicante.
Come sempre quello che facciamo sul tappeto si riflette e coinvolge tutti gli ambiti della nostra vita. L’ascolto continuo, presente e amorevole ci permette di stare in contatto con la nostra interiorità, mantenere un’accoglienza verso tutto ciò che è, e sviluppare l’esperienza di uno spazio aperto, senza confini, dove ci si può sentire profondamente autentici e in unione con se stessi, con gli altri e con tutto ciò che ci circonda.
Satya è la capacità di saper vedere la verità che è dentro di noi, osservarla, accettarla e rimanere integri, fedeli a noi stessi e corretti con il resto del mondo. Spesso Satya viene considerata un’applicazione del primo yama, Ahimsa (non-violenza). L’essere veritieri significa in fondo astenersi dal fare violenza alla realtà per quella che essa è.
La parola Satya deriva dalle parole Sat e ya. Sat significa essere, la realtà, mentre Ya sta per yam e significa “avanzare, sostenere, sorreggere”.
Satya indica colui “che sostiene e avanza nella realtà di essere“, letteralmente “ciò che è vero, reale, genuino, affidabile, valido“.
Nella letteratura vedica, così come nei Sutra e nell’Ayurveda, il significato della parola Satya è considerato una virtù importante.
Un riferimento all’Ayurveda in questo tema è particolarmente doveroso: secondo l’antica medicina indiana infatti, la prima causa di malattia è proprio prajna-aparadha che si traduce con l’errore dell’intelletto, ovvero credere di essere diversi da quello che in realtà siamo.
Mantra per la pratica: Sat Nam, nel nome della verità
Materiale necessario: Mattoncini
Tema della pratica: Piegamenti in avanti, connettersi con la propria interiorità e verità.
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